In giornate così, mi prendo un'oretta tutta per me. Dopo cappuccino e brioche, apro le porte dell'hotel, attraverso la strada e approdo sul lungolago decisa, decisa, perché il peler, il vento del nord, soffia la mattina e spesso soffia forte. Ma proprio quei vortici che increspano il lago sembrano afferrare i pensieri e portarli lontano.
Intorno alla piazza principale ci sono vari vicoletti per salire al Castello, il più battuto è via Castello con le sue case colorate ed i suoi negozietti. Ma il vicoletto più segreto è quello che inizia dove c'è il Ristorante La Stella.
Quello è da Desenzanesi doc: è ripido e arriva su in Castello in un attimo ma è tutto da scoprire.
Sulla balconata del Castello, la vista si perde dalla penisola di Sirmione che si lancia in mezzo al lago, fino alle coste occidentali che scendono a picco sul lago. È una vista da lasciare ammutoliti ogni volta.
Il Castello:
Il Castello è l'edificio che caratterizza l'aspetto della città di Desenzano sia che la si veda comparire provenendo dall'entroterra, sia che la si guardi dal porto o, lontana dal lago. Alla fine del Quattrocento il castello, che ebbe origine nell'Alto Medioevo e probabilmente sorse sulle fondamenta di un castrum romano, fu ampliato nella parte sud, ma non divenne mai una fortezza militare, anche se l'ingrandimento fu fatto per ospitare una guarnigione. Continuò ad assolvere soprattutto la funzione di rifugio per la popolazione.
Dell'antico castello rimangono alcuni tratti di cortine murarie con merli sgretolati fra le quattro torri angolari mozze, ad eccezione di quella sullo spigolo a nord-est che, fino al 1940, funzionò come specola. Dalla sua terrazza si gode uno dei più bei panorami del Garda.
Poi ridiscendo verso il centro del paese e mi dirigo al Museo Rambotti. Lo sapete che a Desenzano è stato ritrovato l' aratro più antico del mondo ? E' esposto proprio qui, in questo piccolo gioiello che è il Museo Archeologico Rambotti.
Torno poi verso la Piazza Malvezzi e passeggio dalla Preistoria all'epoca Romana verso la Villa Romana, con splendidi mosaici colorati - che sono una rarità per quel periodo storico - ogni volta che ci vado penso che sì, quel Signore romano che aveva costruito qui questa splendida villa l'aveva proprio indovinata: a Desenzano si vive bene... i Romani l'avevano capito secoli prima di noi!
Scoperti nel 1921, i resti della Villa si estendono su circa un ettaro. È considerata la più importante testimonianza nell'Italia settentrionale delle grandi ville tardoantiche: una prima fase costruttiva va ascritta al I sec. d.C., il completamento agli inizi del sec. IV. Oltre all'Antiquarium, con sculture, monili, utensili, lucerne, spille, etc., interessanti sono il vestibolo ottagonale, il peristilio, l'atrio, la sontuosa aula trichora e il viridarium, completato da un ninfeo. Stupendi sono i pavimenti in mosaico, con scene di caccia, pesca e vita rurale.